Letture di Agosto
Il significato profondo delle fiabe
“Prendete un bambino piccolo, sui quattro o cinque anni. Spiegategli la morte; illustrategli i molteplici modi in cui si può essere traditi e abbandonati. Ammettete che esistono ferite e malattie e che voi e lui non ne siete affatto immuni. Portatelo nel bosco, nel buio, in una grotta, in modo che affronti la più invincibile delle paure e ne esca spaventato e agguerrito. Lasciate che si chieda di chi è bene fidarsi e che venga sorpreso inerme da nemici che non sapeva di avere. Applaudite le vittorie e consolate le lacrime amare della sconfitta.
Leggetegli una fiaba. Ne ha bisogno”
Un estratto dal bellissimo libro Lettori si cresce di Giusy Marchetta per anticiparvi che questo mese torniamo a raccontare e leggere le fiabe ai nostri figli e figlie.
Eh sì.. quelle fiabe che ormai non vanno più di moda perché siamo stufi delle versioni Disney dove la principessa viene salvata dal principe, si sposano e vivono per sempre felici e contenti, “ma possibile Dani che vuoi trasmettere questi messaggi ai bambini? Cioè che basta sposarsi e poi è tutto in discesa?? Non è da te..”
E avete ragione perché le fiabe che andremo a leggere non hanno niente a che vedere con i film Disney o le altre versioni edulcorate di Cenerentola che si trovano in commercio. Vi propongo di leggere le fiabe “originali” o meglio, quelle raccolte dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm che hanno trascorso molti anni a sentire e documentare queste storie, viaggiando per la Germania e intervistando contadini, anziani e narratori popolari per registrare queste tradizioni orali e preservare il ricco patrimonio delle fiabe tedesche e la loro cultura popolare.
Le fiabe o “storie di meraviglia” come le hanno denominate i Fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, sono delle storie che seguono una struttura e forma precisa dove succedono cose fantastiche, magiche e hanno sempre un lieto fine.
Queste fiabe ci aiutano a ricordare e passare il messaggio ai bambini e bambine che c’è una realtà misteriosa oltre ciò che possiamo sperimentare con i sensi. C’è della magia, siamo parte di un universo incantato, fatato, creato con amore.
Vi consiglio di entrare in possesso dell’edizione completa di 200 fiabe dei Fratelli Grimm, pubblicata da Einaudi e iniziare a leggerle voi piano piano perché spoiler alert, queste fiabe inizialmente si raccontavano dagli adulti per gli adulti, con l’intenzione di ricordare che siamo parte di un universo molto più grande di noi e che attraverso le storie manteniamo il contatto con una realtà spirituale superiore che ci da speranza ad un lieto fine.
Per i vostri bambini e bambine, se volete viziarli, potete prendere una edizione di fiabe illustrata da MinaLima con inserti cartotecnici che attirano tanto anche i lettori più titubanti. Tutto vale, basta che riusciamo a piantare questi semini di saggezza quando sono piccoli e aspettare che fioriranno da grandi, senza andare a spiegare niente a loro sulle varie interpretazioni delle fiabe, che noi andremo a vedere più avanti, in particolare l’interpretazione steineriana e cristiana.
I nostri bambini sanno di più, capiscono di più e sentono di più di quanto noi diamo loro credito, e dobbiamo fidarci che la fiaba faccia il suo lavoro. Almeno questo è l’invito che ci fa Rudolf Steiner, che considerava la fiaba l’elemento cardine della formazione dell’uomo. Come mai?
Secondo Steiner, nelle fiabe, l’uomo, quindi il lettore, viene rappresentato in tutte le sue parti.
Il re rappresenta l’immagine di noi maturi, regali, l’ideale a cui aspirare. Il principe, invece, deve ancora superare molte prove per guadagnarsi il posto del re, combatte il drago, cioè il proprio Io che si afferma e porta all’evoluzione dell’individuo. La principessa è la nostra anima pura, sensibile, sempre in pericolo e minacciata dalla parte più oscura rappresentata con la figura della strega o del lupo/drago. Le fate che regalano soluzioni e consigli saggi rappresentano la nostra coscienza, il nostro intuito che ci viene in aiuto per affrontare la vita con coraggio e avere uno strumento in più per risolvere i problemi con astuzia e speranza, affinché possiamo uscirne vittoriosi e “vivere per sempre felici e contenti.”
Questa è l’interpretazione delle fiabe seguendo il modello dettato dalla ricerca spirituale. È un’interpretazione che mi piace molto e che condivido con voi. Tuttavia, vi anticipo che ci sono anche altre interpretazioni, molto interessanti, fornite da studiosi del settore, che sono ancora alla ricerca di scoprire il significato nascosto nel linguaggio segreto delle fiabe e l’aiuto concreto che possono dare alle persone di tutte le età.
Nell’interpretazione cristiana abbiamo due schemi fondamentali e cioè che c’è una principessa che è stata messa in pericolo in qualche modo, a volte dalla matrigna cattiva, altre volte da un mostro, quindi ci sono degli ostacoli che devono essere superati. E solo il vero principe può salvare la principessa.
Lui supera sempre gli ostacoli, la salva e poi la sposa. E molto spesso in queste storie c’è un momento di morte e resurrezione, come nella Bella Addormentata, dove lei è addormentata, che è un’immagine della morte. Lui la bacia e la risveglia. Questa, nell’interpretazione cristiana è la storia del Vangelo perché Cristo è lo sposo che viene a uccidere il drago e redimere la sua sposa dalla morte. La risuscita, il suo bacio la riporta in vita. E il motivo per cui queste storie finiscono con “e vissero felici e contenti” è perché anche quella è la storia del Vangelo, nel libro dell’Apocalisse, le nozze dell’Agnello rappresentano l’unione definitiva e perfetta tra Cristo e la Chiesa (i credenti). Questo avviene alla fine dei tempi, quando Cristo ritorna per giudicare il mondo e instaurare il suo regno eterno.
Nel secondo schema abbiamo i 2 fratelli, che come Adamo ed Eva nel giardino sono i figli di Dio, e nella caduta vengono esiliati. È quel modello di fiaba in cui il genitore e il bambino sono stati separati. C’è un esilio. Quella relazione è stata persa. E così, attraverso queste storie di fiabe e gli ostacoli vengono superati. E alla fine, il bambino viene riunito con il genitore perché anche questo è ciò che fa Cristo, viene anche per ristabilire quella relazione perduta tra genitore e figlio.
“Mah.. non so.. mio figlio si potrebbe spaventare con certe fiabe, non voglio fare danni..”
Tu conosci meglio di chiunque altro tuo figlio e quindi saprai scegliere per lui le fiabe adatte alla sua età e livello di comprensione e serenità. La buona notizia è che non sarà mai troppo grande per sentire le fiabe quindi quelle che adesso ritieni non adatte per lui, le puoi raccontare più tardi, perché è vero, l’ideale sarebbe riuscire a raccontarle ad alta voce senza l’aiuto di un libro per poter motivarlo a crearsi immagini mentali e quindi rendere la strega tanto cattiva e brutta quanto la sua immaginazione riesce a domare.
Però, però.. se questa cosa dell’imparare a memoria le fiabe e raccontarle poi non fa per noi, possiamo sempre appellare agli albi illustrati della casa editrice Edilibri con il testo fedele delle fiabe e illustrazioni ad acquerello di una bellezza che è come se mettessi un’opera d’arte tra le mani dei tuoi figli/e, vedi Biancaneve e Rosarossa qui sotto.
G.K. Chesterton, che ha molto da dire sulle fiabe, la mette così: “Se non leggi le fiabe ai tuoi bambini, non togli loro la paura dei draghi. Togli semplicemente loro la promessa che San Giorgio ucciderà il drago, e questo è ciò di cui il bambino ha bisogno. La paura è già lì.”
Una strega creata dalle fantasie ansiose del bambino lo tormenterà, ma una strega che può spingere nel suo stesso forno e bruciare a morte è una strega di cui il bambino può credere di essersi liberato. Finché i bambini continueranno a credere nelle streghe, come hanno sempre fatto e sempre faranno, devono essere raccontate loro storie in cui i bambini, essendo ingegnosi, si liberano di queste figure persecutorie della loro immaginazione. Riuscendoci, guadagnano immensamente dall’esperienza, come fecero Hansel e Gretel.
Se non lo facciamo noi nello spazio sicuro di una storia e con la compagnia rassicurante dei genitori, troveranno loro altri personaggi immaginari come gli zombie o i supereroi per assecondare il loro naturale bisogno di giustizia.
Bruno Bettelheim, questo psicologo infantile che sostiene le fiabe e le loro interpretazioni cristiane, ha condotto uno studio molto approfondito sui bambini e le fiabe, e le sue scoperte sono assolutamente affascinanti. Dice che il mondo interiore di un bambino è già terrorizzato. Il mondo intero è enorme e spaventoso per loro, e hanno queste paure che sono reali, come l’abbandono da parte dei genitori, parlare con gli estranei, perdersi e non riuscire a trovare la via d’uscita, etc.
Queste sono paure profonde che i bambini hanno e così le fiabe non spaventano i bambini anzi li danno gli strumenti per risolvere quei problemi attraverso le fiabe, fare ordine nel mondo interiore e sopratutto fare giustizia, il bene è ricompensato e il male è punito.
C’è anche qualcosa di universale nelle fiabe. Lo sapevate che esistono oltre 500 versioni di Cenerentola da culture di tutto il mondo? È davvero affascinante. È una storia universale che di nuovo, ci unisce, come umanità.
Se si leggono le fiabe delle altre culture si può osservare che puntano alle stesse verità che troviamo nelle fiabe europee ed è una cosa affascinante, è come se queste storie siano impresse nel nostro cuore. Come se qualcuno stia raccontando nell’universo, la storia del bambino che si riconcilia con il genitore, o del principe che uccide il drago e salva la principessa, tutti messaggi in codice e interpretabili.
Qui vi consiglio il libro con le più belle fiabe regionali italiane di Guia Risari, edizione Gribaudo ma anche le fiabe russe della casa editrice Rizzoli che hanno un’importanza significativa nella letteratura fiabesca per la loro ricchezza culturale e simbolica, conoscerete di sicuro il cartone animato Masha e Orso ma la loro fiaba originale? Leggetela in questa raccolta, è davvero bella.
Adesso torniamo ai nostri tempi e vediamo come autori come Carmen Valentinotti, insegnante Waldorf in Trentino nel suo libro Fiabe Toccasana, ci invita ad esplorare il potere terapeutico delle fiabe e quindi utilizzarle come strumento per la crescita personale.
Questo libro ci espone come le fiabe, attraverso i simbolismi possano avere effetti terapeutici e aiutare a risolvere i problemi emotivi dei bambini, affrontare e trasformare le paure e le difficoltà personali. La raccolta comprende una selezione di fiabe classiche e moderne, analizzate per evidenziare i loro poteri curativi e i messaggi che trasmettono, se poi vi affezionate all’autrice sappiate che abbiamo tanti altri suoi titoli disponibili in libreria.
Qui ogni mese vi suggerirò un libro da leggere per voi, per il puro piacere di farlo e con la consapevolezza che con questa abitudine siamo più credibili quando diremo ai nostri figli: leggi che ti fa bene!
Chiudo col dirvi che sono onorata di fare parte dello staff Parenta per il percorso di accompagnamento genitoriale e a marzo approfondiremo anche live questo argomento quindi come usare le fiabe come terapia per noi e per i nostri figli/e, andremo a vedere i simboli e le varie interpretazioni delle fiabe e riceverete anche una bibliografia con le fiabe per fasce d’età e argomenti, non vedo l’ora, per ulteriori dettagli e iscrizioni vi lascio il link qui sotto
Vi abbraccio e vi invito a rimanere affamati di storie e di conoscenza
Daniela
Daniela Banu
di Mamma Mangia Libri
Fame di storie
Fame di conoscenza
La potete trovare nella sua libreria a Lecco, in Corso Martiri della Liberazione 42
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