Il significato delle fiabe
Il significato delle fiabe
Nelle fiabe l’uomo è riportato in tutte le sue parti. Il re rappresenta l’immagine di un io maturo e regale; il principe un io non ancora così elevato, ma pur sempre di sangue reale, che sopporta con coraggio tante prove per poter poi prendere il posto del padre; le principesse appaiono come le anime umane, sensibili e pure, che si trovano spesso in pericolo e in attesa di essere salvate; la strega, il drago, il lupo ci ricordano la parte più oscura di noi, con la quale a volte dobbiamo combattere per non caderne prigionieri, per liberarci dalle fiamme, per liberare il nostro cuore trasformato in pietra; e quelle fate e vecchiette che dispensano buoni consigli e regalano soluzioni inattese, assomigliano proprio alla nostra coscienza, al nostro intuito…e alla nostra buona sorte.
Dobbiamo cambiare le fiabe che fanno paura?
A volte ci si domanda se il contenuto delle fiabe non sia troppo crudele per dei bambini, ma non dobbiamo preoccuparci. In un certo senso il bambino é più ricettivo di noi poiché riesce a cogliere il pensiero che fa da sfondo alle immagini della fiaba. Egli ha ancora la fortuna di vivere in due mondi, fantasia e realtà, e questa possibilità durerà più o meno fino ai nove anni, quando il processo di autocoscienza lo porterà ad avere un rapporto diverso con la realtà.
La paura può nascere solo quando la narrazione avviene in maniera teatrale, e con la voce rendiamo effettivamente crudeli certe immagini. Ma se le fiabe sono narrate con animo tranquillo, il bambino si sentirà a proprio agio in tutti gli eventi descritti. Così la lotta contro il drago apparirà come una semplice prova da superare sulla strada per il bene.
Le storie sono uno strumento molto efficace con cui possiamo aiutare i nostri figli a superare alcuni momenti difficili della loro vita. Se impariamo a conoscerle, se ne comprendiamo a fondo il significato, troveremo sempre la fiaba giusta da leggere al nostro bambino. Per questo non entrerò nel merito della scelta della fiaba settimanale, in quanto sono convinta che solo chi vive il bambino ogni giorno può rendersi conto di cosa abbia bisogno in quel momento per la sua crescita. Mi limiterò a fornire qualche indicazione.
Le fiabe classiche
Esistono fiabe con vari livelli di complessità. Al livello più semplice troviamo ad esempio La zuppa dolce, adatta per i bambini di 3 anni, i quali hanno una percezione della vita di eterna abbondanza e amano ascoltare la storia di un pentolone che continua a far trasbordare la zuppa finché la giusta parola magica non viene pronunciata.
Inoltre, le fiabe generalmente raccontano di un problema che deve essere risolto, come appunto far smettere il pentolone di cucinare, o di una lotta contro il male, che assume varie forme come la Regina di Biancaneve. Anche in questo caso, più è lieve il problema, più la fiaba sarà adeguata ai bambini piccoli; e al contrario, più è grande il male da affrontare, maggiore dovrà essere l’età dei bambini a cui viene raccontata.
Un altro aspetto delle fiabe è che l’eroe o l’eroina devono affrontare alcune difficoltà, o partire per un viaggio impegnativo, prima di riuscire nella loro missione. Come ne I sette Corvi, in cui la figlia deve intraprendere un lungo viaggio fino al sole, alla luna e alle stelle prima di poter ridonare la forma umana ai suoi fratelli.
Nota: I titoli color oro avranno il link cliccabile che ti porterà direttamente alla fiaba.
Una precisazione: I racconti dei fratelli Grimm sono numerati dal 1 al 200. Troverai annotato accanto al titolo il numero corrispondente per aiutarti a localizzare la fiaba nell’edizione completa “Fiabe, Jacob e Wilhelm Grimm, ET Classici”.
Dai 3 anni
I bambini di 3 anni si sentono appagati dalle storie brevi sulla natura, o con una trama semplice come La zuppa dolce. Man mano che si abituano alla narrazione, possiamo introdurre dei racconti sequenziali, come La rapa gigante. La rapa è cresciuta tanto che il nonno non riesce a coglierla da solo, così uno alla volta cercheranno di aiutarlo la nonna, il nipotino, il cane, il gatto e infine il topolino. Tutti insieme riusciranno a cogliere la rapa. I racconti di questo tipo, che presentano delle ripetizioni, sono perfette per questa età.
◆ Riccioli d’oro e i tre orsi
◆ Pidocchietto e pulcettina (Grimm, 30)
◆ La vecchia signora e il suo maialino
Dai 4 anni
A questa età i racconti possono essere un po’ più complessi, però l’atmosfera rimane allegra e senza grosse difficoltà o lotte.
◆ I tre porcellini
◆ Il lupo e i sette capretti (Grimm, 5)
◆ Gli gnomi (Grimm, 39 – prima favola)
◆ Il vecchio e il pesciolino d’oro
◆ I cigni selvatici
Dai 5 anni
Le fiabe si arricchiscono di dettagli e le trame sono più complesse. Il personaggio principale ha un compito che riesce a portare a termine senza grandi difficoltà, nonostante gli ostacoli.
◆ La pioggia di stelle (Grimm, 153)
◆ I musicanti di Brema (Grimm, 27)
◆ La principessa sul pisello (Andersen, 3)
Tra i 6 e i 7 anni
Questo gruppo di fiabe è adatto ai bambini di 6 anni che si stanno preparando per iniziare il percorso della Scuola Primaria. Questo è un momento particolare per loro, che perdono i denti da latte e sentono pian piano il distacco dalla prima fase dell’infanzia. Le fiabe, per questa fase di sviluppo, raccontano di personaggi con un’esperienza personale di sofferenza, e per tale motivo sono sconsigliati per i bambini in età prescolare.
◆ Jorinda e Joringhello (Grimm, 69)
◆ Fratellino e sorellina (Grimm, 11)
◆ Enrichetto dal ciuffo (C. Perrault)
◆ La palla di cristallo (Grimm, 197)
◆ La signora Holle (Grimm, 24)
◆ Il principe ranocchio (Grimm, 1)
◆ La casa del bosco (Grimm, 169)
◆ La regina delle api (Grimm, 62)
◆ Biancaneve e Rosarossa (Grimm, 161)
◆ Il fuso, la spola e l’ago (Grimm, 188)
Per approfondire le fiabe per questa specifica età: Le fiabe per la 1ª classe →
Perché smettiamo di raccontare le fiabe dopo i 7 anni?
Le fiabe, in particolare le fiabe classiche dei Fratelli Grimm, sono racconti che lavorano per immagini. E hanno un senso solo se non vengono intellettualizzate. Intorno agli 8 anni, il bambino acquisisce la capacità di intellettualizzare, e pertanto le fiabe non lavorerebbero più nella giusta maniera. Dagli 8 anni si iniziano le favole, che al contrario delle fiabe hanno immagini più delicate e morali più visibili, le leggende e i miti.
Qualche consiglio
Se vi rivolgete a bambini con età diverse, non è necessario evitare i racconti per i bambini più grandi. Generalmente anche un gruppo eterogeneo riesce a creare l’equilibrio necessario affinché anche i più piccoli ascoltino la narrazione con interesse. E quando, al contrario, raccontate una fiaba più lieve, dedicata ai bambini più piccoli, raramente i più grandi si annoieranno.
Le fiabe sono un ottimo nutrimento dell’anima, e continuano a parlare al bambino anche dopo che la narrazione si è conclusa. Se proponete al bambino la stessa fiaba per almeno una settimana, noterete che inizierà a incorporare nei suoi giochi delle piccole “perle” prese dal racconto: questa è la prova che la fiaba sta nutrendo la sua anima!
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