Come si sviluppa il ragazzo dai 14 ai 21 anni
Abbiamo parlato ne I primi passi nella pedagogia Waldorf di quali siano gli aspetti principali su cui si fonda la pedagogia steineriana. Abbiamo più approfondito i primi 14 anni di vita del bambino (Come si sviluppa il bambino dalla nascita ai 7 anni e Come si sviluppa il bambino dai 7 ai 14 anni). Ora vediamo nel dettaglio cosa accade dopo la pubertà.
La maturità sessuale
Il passaggio nell’età giovanile è identificato con la maturità sessuale. Nel momento in cui la pubertà subentra, il corpo astrale inizia a svilupparsi nell’uomo in autonomia. E accade un fatto curioso: tutto ciò che nell’età infantile era stato presentato al bambino attraverso le immagini, adesso viene riportato in superficie e afferrato dall’intelletto. Il ragazzo ora comprende coscientemente ciò che prima è cresciuto in lui in modi diversi, ciò che già possiede.
Ora il giovane è pronto ad aprirsi al mondo. Mentre fino ad allora viveva più in se stesso, dopo la pubertà può comprendere le cose del mondo. Egli, in modo autonomo, inizia gradualmente a sentirsi a casa nel mondo sconosciuto.
Rudolf Steiner, riferendosi a questa fase di crescita, afferma: “Come maestro avrò educato nell’uomo ciò che era de educare, e avrò lasciato intatto, in trepido rispetto dell’essenza divina in ogni singolo individuo, ciò che più tardi deve arrivare da solo alla comprensione di se stesso.”
Così il nostro compito sarà assolto se riusciremo a preparare il terreno allo sviluppo individualeche avviene dopo la pubertà. Se al contrario ci intromettiamo brutalmente nello sviluppo del ragazzo, introducendo un’educazione intellettualistica prima della pubertà, insegnando per concetti astratti e non attraverso le immagini che emanano vita, opprimeremo il suo sé.
Il giudizio personale
Dopo la pubertà il ragazzo è maturo per formare un proprio giudizio sulle cose che prima aveva imparato. Deve vivere in lui l’atteggiamento di imparare prima, e di giudicare poi; poiché la capacità di giudizio può formarsi soltanto quando si sia accumulato nel ragazzo il materiale necessario per giudicare e per confrontare. Se prima si formano dei giudizi propri, a questi mancheranno le basi.
“Ogni giudizio che non sia costruito sulla base necessaria di tesori dell’anima getta pietre sul cammino di chi lo ha formulato, perché se una volta si è pronunciato un giudizio sopra una cosa, se ne rimane sempre influenzati, non si accoglie più un’esperienza come la si sarebbe accolta se non si fosse formato un giudizio collegato con quella cosa.” Dice Rudolf Steiner.
Per essere maturi al giudizio si deve prima aver acquisito il rispetto per quello che gli altri hanno pensato. Per questo è importante insegnare al giovane quello che gli uomini hanno pensato prima di lui; ma si deve evitare che egli abbracci un’opinione con un giudizio prematuro. Per sviluppare un tale atteggiamento si richiede molto tatto da parte nostra e dagli educatori.
Me e il mondo
In questa fase evolutiva, il ragazzo riesce a separare l’elemento personale da quello oggettivo. In tal modo, egli può imparare anche da chi non gli è simpatico. La sua facoltà di pensiero e di giudizio autonomo lo aiuta a prendere le distanze dalle esperienze spiacevoli.
Ora può discutere, filosofeggiare e seguire i suoi pensieri.
È bene dunque a questa età suscitare il dibattito culturale, rispettando la libertà di coscienza e l’autonomia dell’adolescente. Sarebbe anche interessante introdurre a casa un Consiglio di famiglia, in cui si discute, si trovano accordi, si danno consigli per il futuro e si analizzano successi e insuccessi.
Il bambino si sta facendo uomo, e noi dobbiamo accompagnarlo mostrandogli fiducia, fino al ventunesimo anno di età almeno, ovvero fino a quando il ragazzo starà di fronte agli altri uomini,anche se maggiori di lui, con uguali diritti.
E soprattutto non manchiamo occasione di manifestargli che:
Sono con te e sono curioso di vedere cosa ti porta la vita.
(Tratto da Una famiglia quasi Waldorf)
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