Come celebrare le quattro settimane dell’Avvento
La celebrazione delle quattro settimane d’Avvento
Il periodo dell’Avvento coincide con le quattro settimane che precedono il Natale. È un periodo di preparazione e di raccoglimento, scandito da diverse celebrazioni che racchiudono simbolicamente l’idea di una crescente attesa e che vedrà il suo compimento con l’arrivo del Natale. Tutte le attività abituali sono in pausa perché ogni momento è diretto a vivere l’attesa del Natale. Tutto viene vissuto senza grandi spiegazioni attraverso le emozioni.
La prima luce dell’Avvento è la luce delle pietre, la luce che vive nei cristalli, nelle conchiglie e nelle ossa.
La seconda luce dell’Avvento è la luce delle piante. Le piante che cercano il sole nel gioco della brezza.
La terza luce dell’Avvento è la luce delle bestie. Tutto aspetta la vita,
dai più forti ai più deboli.
La quarta luce dell’Avvento è la luce dell’umanità. La luce della speranza per imparare ad amare e a capire.
– Rudolf Steiner
Prima domenica dell’Avvento
La prima domenica dell’Avvento viene accesa la prima candela della corona dell’Avvento, e vengono letti dei racconti legati al regno minerale e all’arrivo dell’Angelo blu. In questa data avviene qualcosa di molto importante.
Un grande angelo discende dal cielo, per invitare gli abitanti della terra a preparare il Natale. Indossa un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace.
La maggior parte delle persone non se ne accorge perché sono troppo occupate a fare altro. Ma l’angelo canta con voce profonda e solamente coloro che hanno un cuore attento possono sentirlo. Egli canta: “Il cielo viene sulla terra, Dio viene ad abitare nel cuore degli uomini. Siate desti! Apritegli la porta!”
E coloro che lo sentono si mettono a preparare il Natale cantando canzoni e preparando la Spirale dell’Avvento.
La spirale dell’Avvento
La spirale dell’Avvento da il via alle celebrazioni pre-natalizie e simboleggia il percorso di crescita dell’uomo per ritrovare la luce interiore.
Adagiamo in terra un lenzuolo matrimoniale tinta unita, e prepariamo la nostra spirale con rami, pietre e foglie. Facciamo attenzione che sia abbastanza grande da poterla percorrere.
Adorniamo la spirale con delle stelle dorate che ritagliamo da carta satinata, e sulle quali appoggeremo le mele con incastonate lunghe candele bianche. Non temete, le mele non andranno sprecate: al termine della celebrazione le puliremo con cura e prepareremo una merenda a base di mele, e un po’ di cannella spolverata sopra.
Al termine della spirale poniamo uno sgabello in legno con una grande candela bianca posta al centro.
Quando tutto è pronto, uno alla volta, tenendo in mano una mela con la candela, percorriamo la spirale, e prendiamo la luce dalla candela posta al centro. Torniamo indietro e sediamoci in cerchio attorno alla spirale.
Mentre esci dalla spirale, concediti un momento per godere della luce e del calore che ti circonda, ricordandoti che anche nei momenti più bui, c’è una luce sempre accesa dentro di te.
Realizzare una Spirale dell’Avvento è una tradizione magica, e vi incoraggio a invitare i vostri amici più cari a partecipare all’evento, chiedendo loro di portare le proprie candele!
Se avete la possibilità di crearla all’aperto, potreste percorrere la spirale alla luce delle stelle e rendere la celebrazione ancora più emozionante.
La spirale dell’Avvento – trasparenze
Scopri come poter realizzare con i bambini una piccola spirale dell’Avvento che ci accompagni, giorno dopo giorno, in questo cammino verso il Natale.
Seconda domenica dell’Avvento
La seconda domenica dell’Avvento, viene accesa la seconda candela della corona dell’Avvento, e vengono letti dei racconti legati al regno vegetale e all’arrivo dell’Angelo rosso.
Un secondo angelo discende dal cielo, vestito con un grande mantello rosso, e porta nella sua mano sinistra un grande canestro tutto d’oro. Questo canestro è vuoto e l’angelo vorrebbe riempirlo per riportarlo pieno d’innanzi al trono di Dio. Ma cosa vi andrà a mettere? Il canestro è molto fine e delicato, perché è intrecciato con raggi di sole; non ci si possono mettere cose dure e pesanti dentro. L’angelo passa molto discretamente in tutte le case, su tutta la terra e cerca.
Che cosa cerca? Egli scruta il cuore di tutti gli uomini per vedere se vi trova un po’ d’amore puro. E questo amore lo mette nella sua coppa e lo porta verso il cielo. E là, coloro che abitano il cielo, gli angeli e anche gli uomini che sono morti sulla terra, prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle.
San Nicola
San Nicola si celebra il 6 dicembre e si ricollega alla figura storica di Nicola, vescovo e medico del VI secolo. Fu un santo “viaggiatore”, che ebbe nella sua vita un amore particolare per i bambini. Nella sua figura si può cogliere il messaggio che nessuno è mai solo.
Ecco la sua storia.
Nel lontano oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola. Un giorno sentì dire che lontano lontano, in occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la fame, perfino i bambini piccoli. Chiamò allora tutti gli abitanti della città e chiese loro di portargli i migliori frutti dei loro orti e dei loro campi. Questi tornarono poco dopo con grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la farina, pane bianco e dolcetti al miele.
Il vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave.
Era una nave imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima che splendeva sotto i raggi del sole. Iniziarono il viaggio verso occidente, e il vento si mise subito ad aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta. Ci impiegarono sette giorni e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la sera. Per le strade non si vedeva anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre. Il vescovo Nicola bussò ad una di esse. In quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini. La donna, sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità.
I bambini obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi tornarono tutti insieme a casa. Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perché nel pomeriggio erano andati a far legna nel bosco. Rientrando in casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse, mandarini, pane e dolcetti al miele. E lì vicino c’era anche un grande sacco pieno di chicchi di grano. Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi crebbero sani e vivaci.
Così San Nicola ogni anno, nel giorno del suo compleanno, si mette in viaggio per venire da noi. Monta sul suo cavallo bianco e cavalca di stella in stella, e porta ogni anno i suoi doni per ricordare ai bambini che presto sarà Natale.
Ricordiamo la mattina di far trovare qualche dono nelle pantofole del nostro bambino!
Festeggiamo San Nicola
Scopri come poter celebrare la festa di Santa Nicola con i bambini, attraverso canti, filastrocche e lavori manuali.
Terza domenica dell’Avvento
La terza domenica dell’Avvento, viene accesa la terza candela della corona dell’Avvento, e vengono letti dei racconti legati al regno animale e all’arrivo dell’Angelo bianco.
Un angelo tutto bianco e luminoso discende verso la terra. Tiene nella sua mano destra un raggio di sole che possiede un potere meraviglioso. Va verso tutti gli esseri umani nel cui cuore l’angelo rosso aveva trovato dell’amore autentico e li tocca con il suo raggio di luce. Allora questa luce penetra nel cuore di questi uomini e si mette a rischiararli e a riscaldarli dall’interno. Ed è come se il sole si accendesse nei loro occhi e discendesse nelle loro mani, nei loro piedi e in tutto il loro corpo. Persino i più poveri, i più umili fra gli uomini sono così trasformati e cominciano ad assomigliare agli angeli, perché hanno un po’ d’amore puro nel loro cuore.
Ma non tutto il mondo vede questo angelo bianco. Solo gli angeli lo vedono e coloro i cui occhi sono stati illuminati dalla sua luce. È con questa luce negli occhi che si può vedere anche il piccolo Bambino che nascerà a breve nella mangiatoia.
Santa Lucia
Santa Lucia si celebra il 13 dicembre, la santa della Luce, protettrice degli occhi, dei ciechi e di chi soffre di problemi alla vista. Le tradizioni legate a questo giorno variano a seconda del luogo.
La leggenda narra che Santa Lucia, originaria di Siracusa, fu accecata perché essendosi convertita dal paganesimo al cristianesimo, non volle sposare l’uomo che i suoi genitori le volevano imporre. Decise così di dedicare la sua vita al Signore, e per questo fu perseguitata, mutilata e uccisa. Da allora divenne la Santa protettrice degli occhi e della vista e si dice che l’inizio del suo martirio fu proprio il 13 dicembre.
In quella notte Santa Lucia era sopra il suo asinello a distribuire doni ai bambini buoni, ed è per questo che si festeggia andando a letto presto, lasciando latte e biscotti per la santa e fieno e carote per attirare l’asinello davanti alla porta di casa.
Una storia che possiamo raccontare ai bambini è questa:
C’era una volta una fanciulla di nome Lucia. Era così innamorata della vita e dei bambini che decise di andare per il mondo a donare giochi e pensieri d’amore a tutti i piccini. Un giorno partì con il suo asinello che decise di seguirla in questo meraviglioso viaggio. La dolce fanciulla voleva far felici tutti i bambini del mondo e con tanta pazienza andò per le case a raccogliere tutte le letterine scritte dai bimbi per lei. Il momento che più amava era proprio leggere tutti quei foglietti colorati e pieni d’amore. I bambini l’amavano e per darle un pò di riposo nel suo viaggio le facevano trovare insieme alla letterina dell’acqua, dei mandarini e carote per il suo asinello. Santa Lucia raccoglieva ogni letterina di ogni bambino di ogni casa del mondo, le leggeva una ad una e costruiva con le sue mani il gioco richiesto. La notte del 13 dicembre iniziava il suo lungo viaggio e solo quando finiva di consegnare l’ultimo gioco si ritirava a riposare soddisfatta e felice.
Prepariamo con i nostri bambini un bicchiere d’acqua, alcuni mandarini e delle carote che riponiamo vicino alla porta. Il giorno dopo i bambini troveranno un dono al loro risveglio.
Festeggiamo Santa Lucia
Scopri come poter celebrare la festa di Santa Lucia con i bambini, attraverso canti, filastrocche e lavori manuali.
Quarta domenica dell’Avvento
La quarta domenica dell’Avvento, viene accesa la quarta e ultima candela della corona dell’Avvento, e vengono letti dei racconti legati al regno umano e all’arrivo dell’Angelo viola.
Un grande angelo con il mantello di un colore violetto molto delicato e caldo appare in cielo e sorvola tutta la terra. Tiene nella sua mano una grande lira. Suona con questa lira una musica dolce e canta un canto molto armonioso e chiaro. Ma per udirlo bisogna avere un cuore silenzioso e attento. Egli canta il grande canto della Pace, il canto del Bambino Natale e del Regno di Dio che viene sulla terra. Moltissimi angioletti lo accompagnano e anch’essi cantano e giubilano nel cielo. Allora tutti i semi che dormono nella terra si risvegliano e la terra stessa ascolta e trasale: il canto degli angeli dice che Dio non li ha dimenticati e che un giorno sarà di nuovo un Paradiso.
Il giorno di Natale
Il Natale viene celebrato il 25 dicembre con alcune recite che abbiamo preparato con cura insieme al bambino, ogni pomeriggio per tutto il periodo dell’Avvento.
Con i bambini più grandi possiamo cimentarci ne L’albero del Paradiso e La nascita di Gesù. Queste sono due delle rappresentazioni popolari di Oberufer, un piccolo centro rurale, non lontano da Bratislavia. I drammi furono raccolti e trascritti verso la metà dell’Ottocento dal filologo tedesco K.J. Schroer. Rudolf Steiner pensò di valorizzarne il significato spirituale e ne curò la rappresentazione prima a Berlino e poi a Dornach. Per il loro valore pedagogico furono poi introdotte nella Scuola Waldorf. Le recite di Natale, piene di religiosità non formale, agiscono beneficamente e in profondità sullo spettatore.
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